Identificare, proteggere e sfruttare il vincolo della nostra azienda

Nel mondo della gestione aziendale moderna, caratterizzato da approcci snelli come il Lean Thinking, la Teoria dei Vincoli (Theory of Constraints o TOC), sviluppata da Goldratt, rappresenta una lente potente per analizzare e migliorare i processi produttivi e organizzativi.

Il concetto centrale della TOC è semplice quanto rivoluzionario: ogni sistema, azienda o processo ha almeno un vincolo. 

Questo vincolo, detto anche collo di bottiglia, è l’elemento che limita la performance globale del sistema e quindi il suo fatturato. Finché questo vincolo non viene gestito correttamente, ogni sforzo di miglioramento sarà parziale e non influenzerà il risultato aziendale.

Goldratt afferma che il successo di un’organizzazione dipende dalla sua capacità di individuare e gestire il proprio vincolo. Non tutti i problemi sono uguali: ce n’è sempre uno che, più degli altri, sta frenando i risultati. 

Il compito del management è quindi quello di:

  1. Identificare il vincolo. Può essere una macchina, una fase del processo, una competenza o il mercato esterno.
  2. Sfruttare il vincolo. Assicurarsi che il vincolo funzioni al massimo della sua capacità, evitando ogni forma di spreco o inattività.
  3. Subordinare tutto al vincolo. Allineare il resto dell’organizzazione affinché supporti il vincolo, senza creare sovraccarichi inutili.
  4. Elevare il vincolo. Se, dopo aver ottimizzato, il vincolo è ancora limitante, occorre investire per ampliarne la capacità.
  5. Tornare al punto 1. 


Una volta superato un vincolo, un altro emergerà: il miglioramento è un ciclo continuo.

In un contesto lean, la TOC si integra perfettamente. Entrambi i sistemi condividono l’obiettivo di eliminare gli sprechi e aumentare il valore per il cliente. Tuttavia, mentre il Lean Thinking tende a migliorare tutto il flusso, la TOC invita a concentrare gli sforzi laddove si produce il massimo impatto.

In sintesi, la Teoria dei Vincoli offre un approccio pragmatico e focalizzato per il miglioramento continuo. Non tutto ha la stessa priorità: c’è sempre un punto critico che, se gestito correttamente, può liberare il potenziale dell’intero sistema aziendale.

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