Fare marketing non vuol dire “fare post”

Viviamo in un’epoca in cui comunicare è facile, forse troppo. Apri un’app, scrivi una frase, scegli una foto, premi “pubblica”. Tutto immediato. Ma fare marketing non è questo. Non è parlare. È saper parlare di sé, con coerenza e intenzione.

Il punto non è dire qualcosa. È sapere chi sei quando lo dici.

Viviamo in un’epoca in cui comunicare è facile, forse troppo. 

Apri un’app, scrivi una frase, scegli una foto, premi “pubblica”. Tutto immediato. Ma fare marketing non è questo.
Non è parlare.
È saper parlare di sé, con coerenza e intenzione.

Prima di ogni post, ogni foto, ogni storia su Instagram, c’è una domanda fondamentale che ogni azienda dovrebbe farsi:
“Siamo davvero quello che diciamo?”
Perché il punto non è solo comunicare, ma essere credibili. E la credibilità nasce quando esiste una coerenza profonda tra ciò che l’azienda è, ciò che fa e ciò che dice.

L’identità prima dei contenuti

La comunicazione non si improvvisa.
Un’azienda che pubblica “a caso” – inseguendo solo trend e mode – rischia di confondere, anziché attrarre.
E invece oggi le persone hanno bisogno di fidarsi. Di capire chi sei, cosa ti guida, che tipo di rapporto vuoi costruire.
Serve una direzione chiara, non un flusso casuale di contenuti.

5 domande da farsi prima di pubblicare un post

Ogni contenuto è un pezzo di identità che stai mettendo in pubblico. Per questo vale la pena fermarsi un momento e chiedersi:

  1. Questo contenuto rispecchia davvero i valori dell’azienda?

  2. È utile, interessante o rilevante per chi ci segue?

  3. È coerente con ciò che abbiamo già comunicato?

  4. Cosa dice di noi, al di là del prodotto o servizio?

  5. Che immagine costruisce, nel tempo, della nostra realtà?

Se anche solo una di queste domande lascia spazio al dubbio, forse quel contenuto andrebbe rivisto. Non censurato, ma ripensato con consapevolezza.

Avere un piano editoriale non è “da grandi aziende”

È da aziende serie.
Un piano editoriale non serve a “riempire il calendario”. 

Serve a:

  • definire una direzione;

  • raccontare in modo strutturato ciò che accade;

  • mantenere coerenza nel tempo;

  • comunicare con intenzione, non per inerzia.

Anche una piccola realtà può avere una voce forte. Ma quella voce dev’essere chiara, riconoscibile e costante.

In sintesi

Comunicare non significa parlare.
Significa capire chi si è e costruire un messaggio che abbia senso, coerenza e valore per chi ascolta.

Perché alla fine il marketing efficace non è quello che parla più forte.
È quello che dice la verità in modo chiaro. E che lo fa sempre, anche quando non ha nulla da vendere.

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